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    Cronaca
    14 Dicembre 2023
    Deposito nucleare, Romoli: “Tuscia non può essere utilizzata a piacimento per parcheggiare rifiuti”

    Con 21 siti idonei su 51 totali, la Provincia di Viterbo resta la più gettonata per ospitare il famigerato deposito nazionale di scorie nucleari. Uno spettro che continua a provocare preoccupazione anche nel presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli, all’indomani della redazione della carta nazionale da parte di Sogin, la società addetta.

    “Negli ultimi mesi amministratori locali, privati, accademici e comitati civici della Tuscia hanno organizzato incontri, conferenze e seminari per spiegare come la Provincia di Viterbo abbia già fatto la propria parte nella storia del nucleare italiano e come dunque sia il caso che anche altri territori si facciano finalmente avanti per ospitare il deposito di rifiuti radioattivi in questione”, ha dichiarato Romoli sottolineando la sua estrema delusione sugli eventi recenti.

    “Abbiamo presentato dati, abbiamo redatto relazioni per spiegare che una struttura del genere sarebbe dannosa per il settore agricolo e turistico del territorio, abbiamo più volte chiesto incontri presso i palazzi delle istituzioni a Roma – ha proseguito – Purtroppo, però, dobbiamo registrare come ancora una volta le lamentele della Tuscia siano rimaste inascoltate. Occorre dunque ribadire che la Provincia di Viterbo non è la ‘terra di nessuno’, e che non può essere utilizzata a piacimento per parcheggiare qui rifiuti di ogni genere, da quelli ordinari della capitale a quelli nucleari nazionali”.

    Ora, l’obiettivo del Presidente della Provincia è quello di tornare a interpellare ogni ente e istituzione, da quelle nazionali a quelle europee, per evitare che il deposito per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari venga realizzato nella Tuscia.“Ci avvarremo infatti di ogni mezzo legale possibile per scongiurare questo scenario, che sarebbe davvero dannoso per l’economia e la vocazione agricola del territorio. E lo dico con la certezza che su questa battaglia il territorio della Tuscia è unito, al di là delle legittime convinzioni politiche di ognuno – ha concluso – A tal proposito nei prossimi giorni convocherò infatti il Consiglio Provinciale e l’Assemblea dei Sindaci della Provincia per valutare tutti insieme le iniziative da intraprendere”.