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    Cronaca
    3 Gennaio 2024
    Pronto soccorso sotto assedio: solo nel Lazio 1100 pazienti in attesa sulle barelle

    di Simona Tenentini

    ROMA – Una sanità al collasso e pronta ad esplodere quella delineata da Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza in un’intervista all’Ansa.

    De Iaco ha spiegato: “Solo nel Lazio i pazienti in attesa di ricovero nei Ps sono al momento oltre 1.100; arrivano a 500 in Piemonte, mentre in Lombardia i ricoveri ordinari sono stati sospesi proprio a causa del sovraffollamento”.

    Un quadro critico che non risparmia nessuna regione italiana: “A livello nazionale – prosegue  De Iaco – stiamo registrando una fortissima pressione su tutti i Pronto soccorso ed in varie regioni sono stati attivati i piani contro il sovraffollamento da parte di ospedali e aziende sanitarie. I piani sono mirati al reperimento di ulteriori posti letto ma, dal momento che i posti letto ospedalieri sono cronicamente insufficienti, in pratica non si può fare altro che sottrarre letti ad altre specialità come ad esempio la chirurgia”.

    Una situazione denunciata anche dai due consiglieri regionali del Pd, Emanuela Droghei e Massimiliano Valeriani, che ieri, in un blitz ai pronto soccorso dell’Umberto I e del Sant’Andrea. hanno rilevato un’elevata criticità.

    Ecco il loro racconto: “Abbiamo trovato un affollamento di pazienti e una situazione molto complessa. Ambulanze davanti ai pronto soccorso che fungono da barelle per mancanza di posti letto, carenza di personale e ancora tanti pazienti positivi al covid.

    Questa – proseguono Valeriani e Droghei – è la situazione, drammatica, che abbiamo trovato. Questa grave situazione è la conseguenza del fallimento della politica sanitaria dell’amministrazione Rocca. L’acquisto di posti letto dai privati, come avevamo ampiamente previsto, non ha portato a nulla”.

    Secondo i due una grande responsabilità è anche dovuta al “ritardo sulla campagna vaccinale, una pericolosa dilazione denunciata anche dalle associazioni dei medici, che hanno spesso lamentato la difficoltà di reperire i vaccini. Senza la prevenzione vaccinale – accusano – e con la persistente carenza di personale medico, ora ci ritroviamo nuovamente con i pronto soccorso intasati e con molti posti letto occupati da pazienti affetti da Covid. Una condizione che ha inevitabilmente prodotto il rinvio di molte operazioni programmate, creando notevoli disagi ai pazienti, oltre a crescenti difficoltà in cui si trovano a lavorare medici e infermieri.

    La politica di sostegno alle strutture di cura private – concludono Valeriani e Droghei – non ha portato alcun beneficio al sistema sanitario regionale e ai cittadini del Lazio. Noi continueremo a monitorare la situazione e, nei prossimi giorni, visiteremo altri nosocomi della nostra città”.

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