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    Politica
    19 Marzo 2024
    Nuova provincia, il Pd non la vuole: Tidei isolato nel partito

    di Sandro Labronico

     

    CERVETERI (RM) – Ormai è ufficiale: il Partito Democratico è nettamente contrario al progetto della “Porta d’Italia” che dovrebbe far nascere una nuova provincia sul Litorale nord di Roma. La riunione che la settimana scorsa il segretario dem Giuseppe Zito ha convocato a Cerveteri per discutere la questione non ha lasciato spazio a equivoci. Il Partito Democratico della nascita di un nuovo ente che toglierebbe peso alla Città Metropolitana non vuole neanche sentir parlare. A spiegare quelle che sarebbero le conseguenze negative per il territorio è intervenuto il vicesindaco della Città Metropolitana e sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che del Pd non è, ma resta un uomo di assoluta fiducia del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Per Sanna il ragionamento è semplicissimo: all’interno di una città metropolitana girano più soldi che in una provincia “semplice”: la Porta d’Italia rischierebbe di avere meno entrate e al tempo stesso di dover comunque far fronte alle spese che derivano dalla costituzione di un nuovo ente, dovendo pagare gli stipendi di dipendenti e dirigenti. A quel punto hanno avuto gioco facile i sindaci di Cerveteri, Elena Gubetti, e di Bracciano, Marco Crocicchi – entrambi fin dall’inizio molto scettici sul progetto -, a dire che i loro dubbi sulla nuova provincia erano fondati. E così, più o meno all’unisono, i due primi cittadini hanno confermato di essere pronti a confrontarsi su numeri e prospettive, ma di non essere disposti a lanciarsi in un percorso così complesso in assenza di numeri certi che possano certificare una reale convenienza per i loro cittadini. Ancora più categoriche sono state le parole del segretario regionale del Pd, Daniele Leodori, che è venuto a Cerveteri per smontare l’iniziativa pezzo per pezzo. “La nuova provincia è già morta perché la gente è tutta contraria, personalmente la ritengo un’iniziativa sbagliata – ha esordito lapidario Leodori -. Non si deve frammentare il territorio: questa battaglia avrei potuto immaginarla dieci anni fa, ma non oggi. Dobbiamo immaginare il Lazio come grande area metropolitana, che è piccola rispetto a quelle delle grandi capitali europee”. Il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, esponente dem pure lui, ha provato a difendere il progetto della Porta d’Italia. “La nuova provincia è un sogno – ha privato a spiegare Tidei -. La nuova realtà territoriale che andremmo a costituire ha già autostrade, ferrovie, infrastrutture e poche strade provinciali che inciderebbero poco sui costi di manutenzione. Dobbiamo restituire il protagonismo a questo territorio, un’occasione come questa non capiterà mai più”. Dalla sala salgono contestazioni e mugugni e a mettere la pietra tombale da parte dem sulla nuova provincia del Litorale nord ci pensa, dopo le conclusioni di Tidei, la consigliera regionale del Pd, Michela Califano. “Ma credete davvero – ha chiesto retoricamente alla sala la Califano – che porto e aeroporto passerebbero alla nuova provincia? Non ce li daranno mai. Se vogliamo un progetto valido e onesto dobbiamo costruirlo su altre basi”. Poi l’affondo personale rivolto a Tidei: “Non serve una nuova provincia quale feudo per qualcuno”.  Il sindaco di Santa Marinella se ne va urlando contro i compagni di partito e dalla sala arriva qualche lazzo all’indirizzo del primo cittadino. La strada verso la Porta d’Italia si fa più stretta, ma la domanda che nasce spontanea dopo la rovente serata cerveterana è: Pietro Tidei quanto resterà ancora nel Pd?