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    Politica
    5 Aprile 2024
    Porta d’Italia, Michetti a Santa Marinella per promuovere la nuova provincia

    Lunedì il Consiglio comunale della Perla voterà sulla nuova area vasta

     

    di Marco Gubetti

     

    SANTA MARINELLA (RM) – Questa mattina nell’aula consiliare del Comune di Santa Marinella si è tenuta una seduta dell’assise aperta ai cittadini per illustrare formalmente il progetto della nuova provincia del litorale nord di Roma. Per presentare al meglio il piano, il sindaco Pietro Tidei – vero sponsor della nuova area vasta insieme al collega Mario Baccini, primo cittadino di Fiumicino – ha fatto intervenire il professor Enrico Michetti, luminare del diritto degli enti locali, che fin dall’inizio ha voluto dare il suo contributo tecnico-giuridico al progetto. “Si tratta di una grande opportunità per questo territorio – ha spiegato Michetti -, che è estremamente omogeneo e proprio l’omogeneità morfologica è il primo, essenziale elemento che una provincia deve avere per essere tale. E nel caso della Porta d’Italia non c’è dubbio che ci sia il mare a unire tutte le realtà coinvolte. Non è difficile comprendere come emanare dal Campidoglio – come avviene ora  – un atto che debba adattarsi tanto al centro storico dell’Urbe, quanto a Subiaco, quanto a Santa Marinella, porti a produrre un atto poco calzante con tutte e tre le realtà, così diverse tra di loro. L’impostazione della provincia, inoltre, non sarà quella di decenni fa, con un centro, il capoluogo, e poi una periferia totalmente dipendente e satellite. L’impostazione della Porta d’Itala sarà la stessa che è stata messa in atto nel caso del Bat provincia (Barletta, Andria e Trani) e che permette a più comuni di essere centrali e protagonisti del territorio. Ogni città avrà un suo ruolo, seguendo quella che è la sua vocazione”. Dopo Michetti, ha preso la parola il presidente del Consiglio comunale, Emanuele Minghella, che ha espresso il suo parere totalmente favorevole al progetto della nuova provincia. “Il nostro territorio – ha detto Minghella – potrà finalmente sottrarsi alle decisioni della Città Metropolitana che in tutti questi anni sono sempre state sbilanciate sulla soluzione delle problematiche di Roma a scapito degli altri comuni”. Inoltre, il presidente del Consiglio santamarinellese si è anche detto convinto che una provincia più fisicamente vicina “aiuterà i cittadini a interessarsi della cosa pubblica e a farlo con maggior fiducia”. E’ stata poi la volta dei consiglieri comunali. I rappresentanti dell’opposizione di centrodestra, Domenico Fiorelli e Alina Baciu, hanno entrambi espresso il loro favore alla realizzazione del progetto. “L’autodeterminazione di un territorio è sempre un momento di grande democrazia – ha detto in particolare Fiorelli -. Vogliamo essere autonomi non perché siamo contro Roma, ma perché vogliamo poter sviluppare al meglio tutte le nostre potenzialità”. Di tutt’altro tenore l’intervento della consigliera di Coalizione futuro, Clelia Di Liello. “Si tratta di un’operazione propagandistica, superficiale e improvvisata – ha attaccato l’ex candidata sindaco della sinistra -. Un progetto messo in campo solo per soddisfare le velleità di alcuni politici locali e per cercare di intercettare alcuni più o meno probabili fondi del Pnrr”. Assordante, poi, il silenzio – assoluto – dei tre consiglieri del Pd che non sono voluti intervenire questa mattina, ma che lunedì prossimo – quando l’aula sarà chiamata a esprimersi sul progetto – dovranno decidere se schierarsi col proprio sindaco o con il proprio partito. Il Pd, infatti, ha ormai detto chiaramente – anche per bocca del suo stesso segretario regionale, Daniele Leodori – di essere totalmente contrario alla Porta d’Italia e sta apertamente cercando di ostacolare la realizzazione del progetto (vedi articolo linkato qui sotto). Dopo i consiglieri sono intervenuti alcuni cittadini (una decina), per dire la propria sulla nuova area vasta davanti al sindaco e agli eletti. Alcuni hanno espresso entusiasmo, altri perplessità di varia natura circa la bontà del progetto. In particolare è stata sollevata la questione delle risorse di cui il territorio potrebbe disporre con la nuova provincia rispetto a quelle su cui può far conto oggi. A rispondere e tranquillizzare tutti ci ha pensato nel suo intervento finale il professor Michetti. “Nel primo triennio – ha chiosato il giurista – le nuove competenze porteranno al territorio della nascente provincia un surplus finanziario molto importante. Il problema non sarà la quantità di denaro, ma la capacità del territorio stesso di esprimere una classe di amministratori in grado di saper gestire e mettere a terra questo surplus di risorse”.