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    Politica
    17 Aprile 2024
    Elezioni a Civitavecchia, il centrosinistra contro Italia Viva: “Guardano a destra”

    CIVITAVECCHIA – C’era da aspettarselo. La scelta di Italia Viva di appoggiare la candidatura a sindaco di Civitavecchia del forzista Paolo Poletti (vedi articolo linkato qui sotto) non è affatto piaciuta al centrosinistra. «Se si decide – si legge in un comunicato firmato dalle quattro liste che sostengono la candidatura di Marco Piendibene -, in piena legittimità e consapevolezza, come fatto da Italia Viva, di aderire a una coalizione che guarda al centrodestra, come ammettono esplicitamente i suoi sostenitori, lo si dichiari esplicitamente senza alcun mascheramento di carattere civico, che produce equivoci e inganni». I toni tutto sommato non sono troppo alti, ma è chiaro come il centrosinistra si senta tradito dai renziani, che accusano esplicitamente di mettere in atto «pratiche di trasformismo, troppo spesso abusate, anche nella nostra politica locale, che influiscono sulla disaffezione al voto. È quindi per difendere la “buona politica” – continua il comunicato della colazione di centrosinistra civitavecchiese – che denunciamo in maniera ferma il vezzo di transitare da una coalizione all’altra con eccessiva disinvoltura. Anche l’attribuirsi identità politiche improprie, generiche e inadeguate diffonde confusione e getta nello smarrimento quei cittadini che in buona fede vogliono riferirsi a precise culture politiche». La ferita brucia ancora di più proprio perché il Pd e i suoi alleati hanno provato fino all’ultimo a tenere aperta la porta della coalizione, per dare modo proprio a Italia Viva di entrare a farne parte: «Abbiamo con ostinazione provato – si legge ancora nella nota – a costruire una sostanziale unità di un largo campo di forze che si opponesse al centrodestra che aveva malgovernato Civitavecchia lo abbiamo fatto senza mai prevaricare e perseguendo il fine della massima condivisione attorno a un programma e a una candidatura da nessuno degli interlocutori mai avversata. Altri hanno ritenuto di perseguire strade diverse. Ciò è del tutto legittimo ma non è accettabile che si attribuisca a chi, come noi ha mantenuto una solida coerenza, la responsabilità di aver operato divisioni».