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    18 Aprile 2024
    Re Carlo all’italiana, lotteria e Madridismo: così il vento di Manchester tornò a sussurrare Real

    Alla fine paradossalmente non è stato nemmeno lo spettacolo pirotecnico che quel 3-3 meraviglioso dell’andata aveva fatto giro del mondo e deliziato dolcemente i fini palati calciofili. Il quarto di ritorno tra le due più grandi squadre al mondo, il quarto più prestigioso (scherzo del destino e magia dei sorteggi del tabellone) è finito ai rigori dopo 120 minuti chiusi 1-1, tra poche occasioni limpide, tanto meraviglioso palleggio Man City, grande chiusura e compattezza all’italiana di Ancelotti di un Madrid che chiude ogni pertugio, se la porta ai rigori e la vince proprio alla lotteria. Ha colpo in contropiede di Rodyrgo pareggia solito eterno De Bruyne in tarda ripresa, prima di due supplementari in cui Guardiola tesse, senza però mai trovar varco giusto. Resistono Nacho e Rudiger, decisivi negli ultimi due rigori: esperienza pura. Stavolta la super sfida, dopo l’epocale 4-0 dello scorso anno, torna come due anni a premiare la storia madridista. Torna a vincere Re Carlo, unico ad eliminare Guardiola in tre edizioni di Champions differenti. 200 e passa partite e come sentirle. “Solo così potevamo vincere qui”. A volte, l’umiltà significa completezza. I cultori dell’estetica magari non gradiranno. Fatto sta che adesso la Champions nutre una nuova super favorita (quella che palesemente sarebbe uscita da questo quarto): il Real Madrid. Che avrà sì senz’altro un osso storicamente duro come il Bayern, ma ricostruendo è tornata fino in fondo. Nessuna squadra britannica in semifinale di Champions: quinto posto oltre l’A sempre più Bundes, niente Premier. La bellezza e l’imprevedibilità della coppa dalle grandi orecchie. Sarà la semi più storica, dall’altra parte PSG chiaramente favorito su scalata Dortmund. Ultimi step, ultimi gradini: chi andrà a Wembley?