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    27 Aprile 2024
    Paradossale Juve-Milan, musi lunghi e nobili deluse: stasera in palio solo il secondo posto

    Non è stata minimamente stagione stellare per Juventus e Milan. Altroché.  Quando ti chiami con questi due nomi è chiaro che devi lottar per vincere, sempre. L’Inter ha stravinto il campionato e quella di stasera diventa soltanto una piccola finalina per il secondo posto. Una seconda posizione più importante per il Milan di Stefano Pioli, giunto ormai alla fine del suo quinquennale regno a Milanello, che arriva già secondo della classe dopo l’ennesimo derby perso che ha significato ventesima stella nerazzurra e che, potrebbe almeno consolarsi con l’accesso alla Supercoppa Italiana 2024/25. Obiettivo sostanzialmente già raggiunto, complice Juventus, terza forza, finalista di Coppa Italia. Entrambe sono davanti a Bologna e Roma, distanti dall’Atalanta: per questo vicinissime alla Champions. L’obiettivo di Allegri è chiudere matematicamente ogni discorso entro la finale di Coppa Italia, conquistata deludendo e soffrendo all’Olimpico contro la Lazio: nemmeno la decisiva zampata di Milik ha annientato e chiuso malumori della piazza sul tipo di calcio espresso, spada di Damocle che sembrerebbe non soddisfar il gusto del popolo bianconero. 64 lunghezze per la Juve, 69 per il Milan: la missione di Max è quella di accorciare, quella di Pioli di rispedire i bianconeri al mittente e chiudere bene la stagione. Ma quella del tecnico rossonero è stata la settimana peggiore, quella in cui forse ha capito che nonostante seconda posizione in campionato la sua esperienza, il suo ciclo a Milanello, volge al termine. Oltre al sesto derby perso (connotati scudetti, festa in fronte) pesa enormemente l’eliminazione, mestissima, in Europa League con la Roma. Due gare interpretate come peggio non si poteva: tatticamente distrutto da De Rossi, ma soprattutto atteggiamento colpevolmente superficiale, irritante, senza mordente, avvilente considerando l’ora con l’uomo in più all’Olimpico. Ne è uscito malissimo e forse, dopo gli addii di Kessie, Tonali e Zlatan, senza considerare quello più importante legato a Maldini, un ciclo anche per Pioli che si sarebbe dovuto chiudere già estate scorsa. Insomma, sfida tra due nobili deluse. Si giocherà alle 18.00, secondo anticipo di un sabato che succede all’apertura frusinate, un sabato che aprirà i battenti con la sfida tra Lecce e Monza in Salento alle 15. Domani la festa dell’Inter scudettata alle 12.30 col Torino a San Siro, ma i veri riflettori son tutti puntati alle 18, Maradona, Napoli-Roma.