Dodici mesi evidentemente hanno insegnato ben poco, alla Fiorentina e Vincenzo Italiano, pronti a salutarsi tra musi lunghi e delusione ormai già nei prossimi giorni. Ad Atena trionfa il Pireo, la Conference League va all’Olympiacos, che batte uno a zero la viola al tramonto dei supplementari e infligge l’ennesima sconfitta al popolo di Firenze al suo ultimo atto europeo, un anno dopo dopo Praga. Italiano fallisce ancora. La Fiorentina perde un’altra finale. Un finale dolorosissimo, ennesima beffa, ennesima sconfitta per la viola nella sua seconda finale europea consecutiva. L’Olympiacos corona una super Conference, che l’ha vista resistere prima nella bolgia Fenerbahce, poi battere la super favorita della competizione come l’Aston Villa, infine vincere stasera proprio nella sua Atene beffando all’ultimo respiro la Viola che dimostra di non aver mai realizzato quel salto di qualità, specialmente dopo dodici mesi fa, visto che l’esito finale diventa lo stesso e forse, stavolta, fa ancora più male. Olympiacos che vince 1-0 ai supplementari al termine di una gara tutt’altro che spettacolare. La Curva Sud è completamente e orgogliosamente viola, ma il resto dello stadio è chiaramente, come pronosticabile, tutto greco, padrone di casa e biancorosso. Ma la Fiorentina è senz’altro quella che tecnicamente resta la squadra più migliore in campo, ma non concretizza. L’Olympiacos va di fiammate, può mettere in difficoltà la difesa d’Italiano, certamente non una delle migliori per connotati e interpreti degli ultimi anni di A, ne sa qualcosa il popolo viola e i propri fantasmi di come si Praga. La Fiorentina c’è ma nella ripresa sembra leggermente sulle gambe, contro la fame di chi tecnicamente inferiore ma che, sostenuta dal suo popolo, sogna la storia europea. Ecco perché ai punti, forse anche a livello di occasioni nitide, assai poche a dir la verità, forse sarebbero i greci a meritare qualcosa di più. Fatto sta che anche i novanta minuti, (si, la tensione sarà pur tagliente, elettrica e fibrillante, ndr)tutt’altro che i più pirotecnici e spettacolari degli ultimi anni di storia del calcio del Vecchio Continente, finiscono a reti inviolate. Si va pertanto ai supplementari. Un primo tempo d’extra time dove la musica sembra tutt’altro che cambiare: solo Terracciano protagonista, decisivo quando deve. Il climax, terrificante per la Viola, arriva però al tramonto del secondo tempo supplementare: arriva lo spiovente, difesa di Italiano che si fa bucare ancora, El Kaabi timbra di testa, speranze fiorentine che durano due minuti di Var e Goal Check, ma niente da fare, le divinità calcistiche premiano e forse anche meritatamente le preghiere biancorosse. Esplosione di gioia per il popolo del Pireo e nemmeno i quattro minuti di recupero finali cambiano sostanza: fallisce ancora Italiano, perde ancora la Fiorentina, delusione tremenda, disperazione viola, l’Olympiacos si porta a casa in casa AEK, pur sempre ad Atene, nella storia degli incastri e dei destini, il primo trofeo della sua storia europea. Notte fonda, Viola,

