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    Scuola e Università
    2 Novembre 2011
    Ingegneria, gli studenti scrivono a Mancini

    UNIVERSITACIVITAVECCHIA – Gli studenti del “Corso di Laurea in Ingegneria della Sicurezza e Protezione” non ne possono più e rivolgono un appello, esprimendo le ragioni dei loro disagi. «Il corso di laurea di primo livello, che potrebbe rappresentare un riferimento di avanguardia per la città è emigrato a Roma dove noi studenti dei primi due anni siamo obbligati a seguire le lezioni con difficoltà di natura economica ed organizzativa che non avevamo messo in conto. Perfino conoscere le date delle sessioni di esami – continuano i ragazzi – è un problema e la segreteria locale non è in grado di offrire i servizi e le informazioni. Insomma, una sede universitaria locale che per noi studenti è praticamente inesistente. Eppure soltanto un anno fa il sindaco Moscherini annunciava obbiettivi di avanguardia, perfino la nascita di un master di secondo livello, post lauream, proprio a Civitavecchia. Se ne capiscono le ragioni, se si tiene conto delle importanti scelte di politica industriale che la città ha compiuto. Qui infatti è in funzione uno dei massimi cantieri di Europa. A Civitavechia, ancora per molti anni le grandi installazioni energetiche promettono occupazione e attività, il porto è in sviluppo esponenziale e richiede infrastrutture importanti e potrebbe aprire prospettive commerciali di grande interesse. Il Polo Universitario è importante per la città e per il comprensorio è convinzione condivisa: le forze politiche e i cittadini ragionano sempre con massima adesione. Eppure – conclude la nota – dopo la nascita avvenuta nell’entusiasmo generale le cose non sono andate bene, non è stata seguita con cura l’organizzazione delle strutture, dei corsi, della vita di tutti i giorni di un centro di sviluppo culturale così significativo». Gli studenti del Corso di Laurea in Ingegneria della Sicurezza e Protezione hanno anche indirizzato una lettera-appello al Cda del Polo universitario che si riunisce oggi dove esprimono tutti questi disagi.