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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Pronto soccorso affollato per l’emergenza tunisini

    CIVITAVECCHIA – Lavoro incessante per il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, costretto da alcuni giorni a far fronte all’emergenza clandestini. Il personale del nosocomio cittadino – che a dire il vero non brilla per numero di unità impiegate – si trova quotidianamente a gestire delle situazioni al limite della capacità operativa. Alle già numerose richieste di soccorso provenienti dalla comunità civitavecchiese e dai comuni limitrofi, il pronto soccorso ogni giorno accoglie un numero elevato di tunisini ospitati presso la caserma De Carolis, provvedendo a fornire loro assistenza sanitaria. E non mancano certo le difficoltà legate, oltre che alla mole di lavoro, all’impossibilità in molti casi di procedere all’identificazione dei pazienti stranieri, che spesso si rifiutano di fornire le loro generalità o che in alcuni casi semplicemente non sono in grado di farlo. Nonostante le mille limitazioni, medici e infermieri non mollano e giorno per giorno garantiscono un servizio efficiente. Innegabile l’impegno della Croce Rossa, della Asl Roma F e della direzione sanitaria dell’ospedale San Paolo, in prima linea fin dal giorno dello sbarco al porto della nave con gli immigrati. Dermatologi, psicologi, psichiatri, oculisti, cardiologi ed altri specialisti visitano quotidianamente gli ospiti della De Carolis, mentre è stata messa a disposizione una odontoambulanza per assistere chi ha problemi ai denti. Il mezzo mobile esegue circa 20 interventi al giorno tra estrazioni e cure varie. Farmaci e altro materiale sanitario vengono forniti periodicamente alla caserma. Inoltre la RmF ha messo a disposizione alcuni specialisti infettivologi per monitorare la situazione all’interno della struttura ed evitare la possibile insorgenza di malattie infettive. Una situazione, quella della De Carolis, tenuta costantemente sotto controllo dal manager Salvatore Squarcione il quale ha una grande esperienza nel settore essendo stato, tra l’altro, responsabile della sanità in Abruzzo all’indomani del terremoto. Dopo due giorni di lavoro a ritmi serrati il personale della Polizia Scientifica e dell’Ufficio Immigrazione ha proceduto al fotosegnalamento di 380 dei 640 cittadini tunisini: i 12 minori censiti fino ad ora sono stati collocati presso strutture dedicate. È iniziata la consegna dei vestiti ed è stato ripulito il campo da calcio dove gli immigrati possono svagarsi. Intanto questa mattina si è svolto il processo per direttissima nei confronti del 27enne francese arrestato dalla Polizia con l’accusa di aver cercato di far scappare alcuni tunisini. «In realtà – ha spiegato l’avvocato Carlevaro – il ragazzo ha spiegato di voler aiutare un cugino: davanti al giudice ha chiarito di essere stato contattato dallo zio che ha visto il figlio in televisione. lo ha quindi mandato a Civitavecchia con dei soldi e con effetti personali per aiutarlo, anche in vista del permesso per poter circolare nell’area Schengen». Il ragazzo è stato quindi rimesso in libertà, con l’udienza aggiornata a gennaio.