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    Speciale medicina
    2 Novembre 2011
    Sport e alimentazione, un binomio per la prevenzione

    LeGli sportivi praticanti, dallo sportivo amatoriale fino all’atleta di vertice, rappresentano una consistente fetta della popolazione che tutta la comunità scientifica si spende per incrementare consapevole della stretta relazione tra abitudini alimentari sbagliate e sedentarietà con le patologie che più affliggono le cosiddette “società del benessere” (obesità, diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari ecc.)e del ruolo di prevenzione del binomio alimentazione-sport. Cresce, di conseguenza, la necessità di conoscere ed apprendere in modo chiaro e corretto i principi di un’alimentazione sana ed equilibrata che, affiancata ad un valido e continuo programma motorio, costituiscono uno straordinario strumento per il benessere in generale e la tutela dello stato di salute nel tempo. Le speculazioni commerciali, le mode e la scarsa cultura nutrizionale hanno creato il caos di nozioni e pratiche fuorvianti spesso dannose (abuso d’integratori, eccessi proteici ingiustificati ecc.) che disorientano e influenzano negativamente lo sportivo. E’ proprio per evitare questo che le varie federazioni sportive, alcune già attive da questo punto di vista, devono avvalersi della collaborazione dei nutrizionisti (medici specialisti in scienza dell’alimentazione e laureati in dietistica) per l’aspetto che riguarda l’alimentazione poichè prova di professionalità ed etica nei vari circoli sportivi distribuiti sul territorio non è solo l’adeguata preparazione degli istruttori per l’insegnamento delle varie discipline sportive, ma anche il ricorso a personale altrettanto esperto e preparato per l’aspetto nutrizionale.
    E’ scientificamente accertato che solo uno stato di salute ottimale garantisce la massima espressione delle potenzialità fisiche ed atletiche di un individuo e la nutrizione applicata allo sport sottolinea il ruolo fondamentale dell’alimentazione bilanciata per promuovere e migliorare lo stato di benessere generale togliendo legittimità a tutti quei regimi nutrizionali bizzarri e fantasiosi, spesso anche nocivi, che tradizionalmente vengono proposti agli sportivi da personale non adeguatamente preparato in campo nutrizionale. Va sottolineato che nell’alimentazione dello sportivo, di livello e non, valgono le stesse regole di tutta la popolazione: varietà delle scelte alimentari, adeguatezza degli introiti, giusta proporzionalità dei nutrienti, idonea distribuzione delle razioni alimentari nell’arco della giornata bere adeguatamente e soprattutto acqua. E’ proprio la dieta durante l’allenamento e cioè il programma alimentare abituale che influenza positivamente la forma fisica e la performance mentre gli accorgimenti speciali della dieta per la gara, prima e dopo la competizione, devono essere adottati solo per brevi periodi. Perciò essendo la nutrizione e l’attività sportiva i due aspetti fondamentali della salute umana devono necessariamente essere entrambi affidati a figure professionali competenti, nel rispetto dei reciprochi ruoli e senza assurde e dannose interferenze.

    Dr.sse Simona Morini e Sabrina Barchesi
    Servizio Dietetico Ospedale San Paolo di Civitavecchia