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    Speciale medicina
    14 Ottobre 2021
    Con la normativa unica europea più sicurezza e efficacia
    Dispositivi medici, cosa cambia

    Mascherine e laser chirurgici, pacemaker programmabili con tecnologia a microchip, apparecchiature di laboratorio per uso generale. Sono solo alcuni esempi di dispositivi medici per i quali il nuovo Regolamento europeo (Mdr 2017/745) – in vigore dal 26 maggio 2021, con 12 mesi di ritardo a causa dell’emergenza pandemica, “potenzia la raccolta dei dati relativi ad efficacia e sicurezza, rafforza la sorveglianza post-commercializzazione e garantisce un livello elevato di tracciabilità del dispositivo”, sottolineano gli esperti di Crispel – Università Roma Tre Centro di Ricerca Interdipartimentale per gli Studi Politico-costituzionali e di Legislazione comparata.

    La normativa, valida in tutti i Paesi Ue, prevede anche l’obbligo di fornire evidenze precliniche e cliniche, al fine di ottenere la marcatura Ce. “Oltre a ottenere un innalzamento dei livelli di sicurezza e qualità nel campo dei dispositivi medici – spiegano dal Crispel – il nuovo Regolamento crea un terreno fertile per la nascita di nuove partnership scientifiche tra ricercatori, operatori sanitari, clinici e fabbricanti. A tal proposito sarebbe sicuramente utile che, a livello europeo o nazionale, venissero definite delle linee guida condivise che diano spazio e permettano di strutturare percorsi di collaborazione virtuosi tra istituzioni sanitarie e aziende”.

    L’introduzione di un sistema di tracciabilità dei dispositivi medici, univoco a livello europeo, potrà inoltre favorire e potenziare la raccolta di dati di consumo, di durabilità e di eventi avversi e, di conseguenza, rafforzare la sicurezza degli stessi. La raccolta sistematica dei dati e l’analisi delle evidenze scientifiche permetteranno anche di confrontare il dispositivo medico con i suoi equivalenti e di determinare differenze clinicamente rilevanti, generando così un percorso di cura efficiente.