L’Arabia celebra ancora il Real Madrid. Ai Blancos la Supercoppa di Spagna, bissando il successo emozioni mozzafiato in semifinale con l’Atletico, stavolta demolendo in una finale tutta Clasico proprio il Barcellona campione di Spagna 2023. Un trionfo netto, dominante: a Riyad è 4-1 Real, partita che come se ce ne fosse ulteriormente bisogno esalta e consacra quel fenomeno di Vinicius, tra le mezze punte più forti al mondo. Tripletta per l’asso verdeoro, due ripartenze letali a sorprendere una difesa altissima e troppo ballerina, quella blaugrana, già dopo 10 minuti. Riapre il solito Lewa prima del rigore del 3-1 che vale la tripletta, nel secondo tempo chiude l’altra scheggia Rodrygo e gara definitivamente in cassaforte. Non sono mancate schermaglie e provocazioni, la rivalità resta una delle più importanti della storia e s’è visto pure a punteggio acquisito, quando Vicinius schernisce panchina blaugrana e indica i 4 gol sul groppone. Punteggio netto e vittoria mediatica. Esulta il mondo Blancos, generazione di fenomeni di presente e futuro, alza la coppa Nacho e applaude ancora Ancelotti, che dopo un anno di transizione vuol tornare a vincere tutto. L’ennesimo trofeo di una carriera infinita, quella di Carlo Ancelotti, l’undicesimo sulla panchina del Real, che gli permette di eguagliare Zidane come secondo allenatore più titolato della storia Merengues. Adesso, fresco e trionfante di rinnovo, mette nel mirino Munoz, il tecnico più vincente della storia del Madrid con 14 titoli vinti. Dall’altra parte, dopo il titolo vinto nel 2023, cominciano a crollare certezze e lontano dalla vetta pure in campionato diventano sempre più forti le critiche su Xavi. Non è una situazione semplicissima quella blaugrana. Deco deve rispettare il Fair Play Finanziario, non arriveranno volti nuovi, confermata ancora la fiducia al tecnico in carica. Si va avanti così, al momento, non si può fare altrimenti. Il Barcellona tornerà in campo giovedì per gli ottavi di Coppa del Re, quel che resta l’unico obiettivo stagionale. Difficile sognare troppo in Champions League, mentre in Liga ormai è palese corsa a due, quella tra rivelazione Girona e tanto per cambiare istituzione Real Madrid. Tornato a ruggire più forte che mai.