logo
    Cronaca, Scuola e Università
    21 Febbraio 2024
    Borsa di studio “Luigi Storcè” sulle malattie rare per gli studenti del Ruffini

    Promotrice dell’iniziativa la sorella del dottore prematuramente scomparso

    VITERBO – La professoressa Maria Grazia Storcè, ex docente del liceo scientifico Ruffini ha voluto ricordare il fratello venuto a mancare improvvisamente due anni fa attraverso l’istituzione di una Borsa di Studio riservata ai “suoi” studenti. E’ lei stessa a raccontare il progetto che verrà presentato al Liceo il 29 febbraio 2024, Giornata delle malattie rare.

    “Quando è venuto a mancare Gigi (il dottor Luigi Storcè ndr) ho pensato (egoisticamente) che oltre a perdere mio fratello avevo perso il mio consulente medico personale, operativo h 24, altamente professionale e intuitivo. Ed ho pensato, da insegnante quale sono stata per tutta la mia vita, che non si farà mai abbastanza per sostenere la ricerca scientifica e chi, nonostante una politica miope e pochi mezzi, decide di intraprendere la carriera medica o quella di ricercatore.

    Ed ho pensato ai miei alunni, a quelli di ieri ed a quelli di oggi: studenti animati da una vera brama di conoscenza, consapevoli di esser nati “per seguir virtute e conoscenza”, per contribuire in modo onesto al progresso. Ed ho pensato alle malattie rare, argomento assai caro a me e alla mia famiglia, promuovendo un contest fra gli studenti del liceo scientifico “Paolo Ruffini”, la “mia” scuola, per il quale abbiamo stanziato 500 euro che saranno divisi in due premi, uno per il biennio e uno per il triennio, per ricordare Luigi Riccardo ed il suo operato attraverso l’istituzione di una borsa di studio”.

    Studenti a studentesse dovranno produrre un messaggio pubblicitario che abbia come oggetto la sensibilizzazione dei cittadini verso i portatori di malattie rare entro il 20 aprile 2024.

    “Chi è affetto da una malattia rara (le malattie rare sono circa 7000-8000 e vengono definite tali per la bassa diffusione fra la popolazione) purtroppo deve convivere con sintomi e complicanze per tutta la vita, spesso costretto a fare appello alla sensibilità di tutti e nella speranza che qualche nuovo ritrovato possa allievare e tamponare tali complicanze.

    Sensibilizzare i nostri ragazzi a porre attenzione su queste patologie significa porre le basi per nuove ricerche soprattutto nella speranza che molti di loro intraprendano professioni stem.

    Mio fratello è stato soprattutto un medico, un uomo di scienza, appassionato e curioso, scrupoloso, sempre alla ricerca della verità e non solo nel campo scientifico.

    Lo ricorderemo così, incentivando l’amore per la scienza ed una maggiore sensibilità verso chi soffre”.

    Il regolamento per la partecipazione sarà da domani on line sulla pagina del liceo Ruffini.