Il Real Madrid ha messo entrambe le mani sulla Liga. Ormai da mesi. L’allungo decisivo, quello del lungo e freddo inverno, come fanno le grandi squadre, le grandi istituzioni che sanno quando azzannare un campionato. L’ultimo weekend spagnolo prima della più classica delle soste internazionali della seconda metà di marzo ha visto e narrato un altro poker dei Blancos: dopo quello sul Celta che è costato la panchina a Benitez arriva quello di Pamplona, in casa Osasuna, che porta le firme di Carvajal e Brahim Diaz ma soprattutto la doppietta del solito incontenibile Vinicius. Un 4-2 che proietta Ancelotti a quota 72 allungando ulteriormente su un Girona che coronerà sì senz’altro il sogno Champions ma che ha evidentemente mollato la presa in chiave titolo come mostra la sconfitta 1-0 sul campo del Getafe, terzo ko esterno consecutivo dopo quelli di Bilbao e Maiorca. Adesso al secondo posto con 64 punti c’è infatti il Barcellona che vince e stravince la gara più attesa del weekend spagnolo, quella sul campo dell’Atletico Madrid che, nonostante il successo sull’Inter e la conquista dei quarti di Champions, dimostra ancora di vivere un momento più che delicato in campionato con soli due successi nelle ultime sei gare. Dopo la sconfitta di Cadice arriva pure la lezione blaugrana, un tre a zero netto e sonoro al Wanda che porta le firme dell’ex Joao Felix, solito Lewa e ancora gioiellino Fermin Lopez. Serenità per Xavi, finalmente serenità, non desiderava altro per i suoi ultimi mesi sulla panchina blaugrana: secondo posto e quarti di Champions. Vince e convince. Scavalcato il Girona 64-62. La gravosa sconfitta interna costa momentaneamente cara all’Atletico, invece: controsorpasso del Bilbao al quarto posto, che adesso comincia seriamente a credere al sogno Champions. 56-55: con ogni probabilità sarà testa a testa fino a fine campionato.