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    Politica
    26 Giugno 2023
    Caos asili nido, fuoco incrociato sull’assessore Notaristefano

    VITERBO – Sulla vicenda asili nido non si placa la polemica. Al contrario l’assessore ai Servizi Sociali, Patrizia Notaristefano, è sotto il fuoco incrociato della minoranza.

    Sia Fdi che Lega chiedono delucidazioni sul caso.

    Questo l’intervento di Micci (Lega): “Chiediamo che l’assessore venga immediatamente a riferire in consiglio comunale su quello che sta facendo degli asili nido e, soprattutto, chiarisca al più presto i numeri e gli elementi che ha portato a supporto della deliberazione di giunta per spazzare via il meccanismo delle convenzioni e mettere in piedi una Babele che è sotto gli occhi di tutti, in cui non si comprende più nulla.

    Ancora una volta l’’Amministrazione Frontini salta a piedi pari la discussione in commissione e in consiglio comunale, e nel chiuso delle stanze dei bottoni con la ristretta cerchia dei suoi assessori, partorisce una rivoluzione del sistema di asili nido che rischia di mandare in tilt tutto il circuito educativo da zero a tre anni. C’è una situazione a mio avviso gravissima e di grande preoccupazione: Frontini – Notaristefano hanno passato un colpo di spugna su quello che già c’era e funzionava, lasciando solo caos e confusione.

    L’incontro di sabato scorso tra l’amministrazione, le operatrici degli asili e le famiglie, anziché chiarire i tanti dubbi, ha confermato il pandemonio in cui rischia di cadere tutto il sistema con gravi ripercussioni su lavoratori e famiglie che ad oggi non sanno più cosa fare di fronte a nuove regole, peraltro confuse, poco chiare, e in certi casi, a mio avviso, illogiche e insensate, calate dall’alto come una mannaia, dalla sera alla mattina. Chiediamo alla maggioranza di Viterbo 2020 in consiglio comunale se è a conoscenza, e nel caso lo sia, se concorda, con quello che si sta facendo sugli asili nido, sui lavoratori e sulle famiglie. La città merita chiarezza sulle decisioni che la riguardano. Ma fin quando il consiglio comunale continuerà ad essere condannato al ruolo di comparsa, da un sindaco solito assumere decisioni tra lei e i pochi intimi della sua giunta, senza alcun confronto aperto e sereno con tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, a nostro avviso questa trasparenza non ci sarà, così come non ci sarà quella partecipazione che era stata la bandiera del patto civico. Ad esso, un sincero consiglio: se idee nuove, e soprattutto che funzionano, non ne avete, lasciate le cose come le avete trovate. Questa, a mio avviso, è l’idea migliore! Il cambiamento, se non si sa dove andare e che fare, rischia di diventare tragedia.”

    Dello stesso avviso anche Antonella Sberna (FdI)

    “Apprendiamo dalla stampa che non è bastato l’incontro di sabato pomeriggio per sedare la protesta degli asili nido, delle educatrici e delle famiglie. Del resto, soltanto ieri sono riusciti ad avere udienza dalla sindaca, dopo settimane di richieste di ascolto disattese nel cui mentre, l’amministrazione, nelle segrete stanze del palazzo, confezionava gli atti amministrativi che ormai rischiano di trasformare una misura sperimentale in un’arma letale per l’intero sistema educativo 0-3 anni. Tra l’altro, ciò che sembra essere emerso dall’incontro è solo ulteriore confusione, pressappochismo e incompetenza che sindaca e assessora non sono riuscite ad evitare all’incalzare delle domande da parte dei genitori dei bimbi degli asili convenzionati e da parte delle educatrici, preoccupate per il loro futuro e per il futuro del servizio.  Tutto ciò tristemente riscontrato, a nostro avviso non restano che due sole ultime scelte per l’amministrazione: revocare prima che sia troppo tardi la delibera (e il relativo avviso) oppure revocare le deleghe all’assessore ai servizi sociali per manifesta incapacità e, contestualmente, revocare comunque delibera e avviso. A ben vedere, sempre a nostro sommesso avviso, non si tratta di mera incapacità ma anche e soprattutto di superficialità e arroganza alla base di scelte dettate da scialba ideologia di basso livello e sciatto tentativo di smontare un servizio che è ormai ampiamente riconosciuto come fiore all’occhiello tra i servizi comunali.  Altro che civismo! Ben altro rispetto a quella odiosa (ma efficace) propaganda, spesso demagogica e populista con la quale Frontini e compagnia hanno inondato per anni stampa locale e social network. Tutti i nodi vengono al pettine. Peccato che questa volta le sperimentazioni siano stati fatte sulla pelle di bambini e delle loro famiglie.